Giro delle Fiandre 2022, Tadej Pogačar non si nasconde: “Se tutto andrà alla perfezione potrò essere davanti”

Lo sloveno è pronto ad andare alla scoperta della seconda Classica Monumento della stagione, con la consapevolezza che la lunghezza del percorso e il clima rigido potrebbero in qualche modo favorirlo

Tadej Pogačar è pronto a lanciarsi nell’arena del Giro delle Fiandre 2022. Il portacolori della UAE Team Emirates in questi primi anni da professionismo si è sempre dimostrato entusiasta di accogliere nuove sfide, ampliando sempre di più il suo raggio d’azione, conquistando, oltre a due Tour de France, anche Liegi-Bastogne-Liegi, Lombardia Strade Bianche. La sua nuova avventura adesso sarà quella sui muri fiamminghi, dove ha già corso nel 2018 per la prova Under 23 del Fiandre e mercoledì quando è stato protagonista della Dwars Door Vlaanderen, anche se un errore nel posizionarsi in gruppo in vista di uno dei punti critici del percorso lo ha tagliato fuori dall’azione decisiva.

“Avevo un’idea di come sarebbe potuta essere ed è stato così – ha dichiarato il classe 1998 in una conferenza stampa come riportato da Cyclingnews – È stato nervoso, caotico, con alcune cadute, destra e sinistra, lotta per le posizioni, scatti in cima alle salite… È stato più o meno come me lo aspettavo, ma per il corpo e la mente è stato un po’ uno shock mercoledì. Devi essere nella giusta posizione in ogni momento”.

Adesso la concentrazione è tutta sulla gara di domani, la seconda Classica Monumento della stagione, per la quale lo sloveno non si sente tra i grandi favoriti, nonostante sia sicuro di poter fare bene, contando anche sull’aiuto dell’esperto compagno di squadra Matteo Trentin: “Sarà una corsa folle, con o senza Wout Van Aert. Non mi darei quattro stelle per domenica, ma se tutto andrà alla perfezione potrò essere davanti. La condizione è buona”.

Per prepararsi al meglio, la sua squadra ha deciso ieri di far disputare ai suoi corridori la ricognizione, nonostante la neve che andava a ricoprire le strade del percorso; il vincitore delle ultime due Tirreno – Adriatico ha individuato proprio nel mal tempo una delle possibili armi a suo favore, assieme alla lunghezza della prova: “La distanza è un vantaggio per me, credo. Con queste brevi salite è complicato e nervoso, ma credo che la distanza mi possa aiutare un po’, come anche il clima freddo“.

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